Passiflora jorullensis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Passiflora jorullensis, informazioni, classificazione, temperature. etimologia della Passiflora jorullensis. Scopri la Collezione Italiana di Passiflora di Maurizio Vecchia.

Passiflora jorullensis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: decaloba
SUPERSEZIONE: decaloba
SEZIONE: decaloba


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Messico


TEMPERATURA MINIMA: 15 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 18 °C


SINONIMI:  P. medusae Lemaire, P. trisetosa Roemer.


ETIMOLOGIA: Denominazione di origine geografica poichè  di questa specie è originaria dei monti Jorullo (Messico).


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

Non è facile trovare in coltivazione questa specie perchè è poco diffusa tra collezionisti. La P. jorullensis era tuttavia arrivata in Europa nel 1983 con un suo ibrido famoso, la P. ‘Sunburst’, incrocio appunto tra P. gilbertiana e P. jorullensis.

La bellezza e l’originalità stanno sia nelle sue foglie che nei suoi fiori di questa passiflora.

Le prime, bilobate, sono molto grandi ed hanno forma aperta: tra i due lobi, dall’apice tondo, vi è solo una leggera incisione arrotondata. È una foglia tutta curve, quasi costruita con il compasso a partire dal grande semicerchio che interseca l’attaccatura del picciolo, a cui si contrappongono i profili arrotondati dei lobi e la scissura tra gli stessi, anch’essa o forma di un perfetto arco di cerchio.

Le dimensioni sono equilibrate, circa 8 cm larghezza e 8 cm di lunghezza. All’interno della pagina fogliare, sostenuta da 3 nervature principali, vi sono due serie divergenti di ghiandole allineate, quasi parallele alle nervature esterne.

I fiori hanno il diametro di soli 4 cm e, nonostante le piccole dimensioni, destano curiosità per la loro forma e per l’assortimento di colori che li contraddistingue.

Il colore arancio della corona dei filamenti è dominante. I sepali, verde chiaro, si confondono con il fogliame ed i petali sono così corti che quasi non sono visibili. La raggiera della corona ha un caldo colore solare, più intenso al centro, più sfumato verso il giallo alla periferia. Il fiore è perciò una pallida stella a 5 punte che reca al centro il simbolo del sole.

La fioritura da noi avviene a partire da giugno e prosegue fino a settembre con ondate successive. I suoi frutti sono tondi e lucidi, di un bel colore nero.

La P. jorullensis è molto esigente per la temperatura tanto che d’inverno soffre già al di sotto dei 15 °C, salvo che non siano abbassamenti brevi ed occasionali. Conviene perciò coltivarla in vaso (fornito di sostegni disposti a trespolo), trattarla e curarla come una rarità botanica, non certamente come pianta perenne da giardino. In vaso si adatta subito e vedremo i suoi fusti sottili, arricchiti da una tomentosità vellutata, crescere ed infittirsi di foglie e di fiori. Poiché il caldo la rende generosa e vivace, d’estate la si può lasciare all’aperto in pieno sole. All’arrivo dell’autunno dovremo però provvedere a riservarle un ricovero tiepido e luminoso, come una piccola serra riscaldata, una veranda o un locale domestico in piena luce. 

La si può coltivare in un buon terriccio universale addizionato da una leggera percentuale di sabbia per favorirne il drenaggio.

La propagazione avviene per seme o per talea.