Passiflora cirrhiflora | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

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Passiflora cirrhiflora | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: deidamioides
SEZIONE: polyanthea


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Guyane, Guyana francese.


TEMPERATURA MINIMA: 15 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 18 °C


SINONIMI:  P. jenmanii Mast., P. septenata DC.


ETIMOLOGIA:

Dal latin cirrus (viticcio) poichè i fiori in questa specie sono portati sui viticci e non ai nodi del fusto.


NOTE:

La P. cirrhiflora ha fiorito nella mia serra il gennaio e il novembre 2003.


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

Non è facile coltivare con successo questa insolita passiflora, unica specie appartenente al sottogenere Polyanthea secondo il Killip ed ora ascritta al Sottogenere Deidamioides, sezione Polyanthea. Tutti i trucchi e gli artifici studiati fino ad oggi dai collezionisti, sono risultati inutili. Ho visto, per esempio, il collezionista francese Pierre Pomiè che, stanco delle continue delusioni, ha deciso di coltivarla in Francia nella laterite, la terra dalla Guiana francese che aveva portato a casa sua. Tuttavia, nemmeno questo tentativo aveva dato risultati positivi.

Ora io ed altri appassionati avevamo provato a coltivare la P. cirrhiflora in un leggero terriccio per semine, drenato ed arieggiato per la presenza di vermiculite, prestando grande attenzione e cura alle innaffiature ed alla forte umidità ambientale. Il tentativo, così condotto, aveva funzionato tant’è che il mio esemplare, vivace e in rapida crescita, nel 2003 era andato in fioritura.

L’operazione di rinvaso è altrettanto critica e rischiosa. Non è facile far germinare i semi o far radicare le talee. Eppure, nel suo habitat naturale, la Guyana francese, è una liana monumentale, esuberante ed aggressiva. Richiede temperature elevate (almeno 18 °C) ed una buona umidità atmosferica durante la fase vegetativa, mentre, d’inverno, temperature al di sotto dei 15 °C sono rischiose.

Questa straordinaria passiflora produce fiori d’insolita bellezza, anche le sue foglie sono particolari e attraenti, tanto che si differenzia da qualsiasi altra pianta appartenente allo stesso genere.

Sono molto grandi: in natura raggiungono la larghezza di 20 cm circa. Hanno di solito 7 o 9 lobi che si sviluppano dalla ramificazione del picciolo fogliare.

Ogni viticcio, alla base, reca due fiori dalla colorazione giallo-arancione, ricca di sfumature rosse. I sepali ed i petali, molto mobili, sono retroflessi e pendono verso il basso. La corona è davvero imponente ed è costituita da tre serie di fitti filamenti terminanti a zig-zag, rivestiti di una densa peluria cotonosa, colorati da tinte che vanno anch’essi dal rosso mattone al giallo carico.

I frutti sono globosi ed hanno il diametro di circa 5 cm.