Passiflora Sunburst | Ibrido Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Passiflora Sunburst, informazioni, classificazione, temperature. etimologia della Passiflora Sunburst. Scopri tutti gli ibridi di Maurizio Vecchia.

Passiflora Sunburst | Ibrido Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

P. gilbertiana x P. jorullensis.
Ibrido di origine orticola.


TEMPERATURA MINIMA: 8 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 12 °C


ETIMOLOGIA:

Scoppio del sole. Per la corona color arancio dalla forma a raggi del sole.


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

I fiori di questo ibrido hanno proprio i caldi colori del sole, perciò Patrick Worley, l'autore,  non poteva trovare una denominazione migliore. Il colore aranciato della corona è simili a quello del sole al tramonto, rispecchia infatti la iconografia e la simbologia stessa del disco solare con i raggi di luce irradiati nel cielo.

Tuttavia, accanto alla originalità dei suoi fiori, vi è anche quella delle foglie. Hanno forma bilobata, sono lunghe e strette e terminano con due lobi appuntiti. Le due nervature laterali sono percorse sulla lamina da una linea più chiara, color giallo crema, deposta in un campo verde intenso. Piccole ghiandole fogliari gialle e verdi segnano l’area interna alle due nervature stesse.

Questa passiflora ibrida proviene da due genitori, la P. gilbertiana e la P. jorullensis, che hanno molto in comune tra di loro.  La prima ha foglie simili per forma a quelle della P. ‘Sunburst’, la seconda invece le ha anch’essa bilobate, ma più corte ed ampie e i lobi sono arrotondati.

I fiori di entrambi i genitori sono simili nella forma, stellata a cinque punte per la atrofizzazione dei petali, e nelle tinte in cui predominano, il verde pallido della corolla, il giallo e l’arancio intenso della corona.

Quelli della P. ‘Sunburst’, che hanno il diametro di circa 2,5 cm, hanno colorazioni più intense di quelli della madre e più pallide di quelli del padre. La corolla, infatti, ha tonalità di giallo più calde e la corona è arancio vivo, più brillante di quello della P. gilbertiana, ma meno aggressivo rispetto a quello della P. jorullensis.

Un’altra particolarità da rilevare è lo strano odore dei fiori appena aperti: si sente fortemente puzza di tarmicida, di naftalina o qualcosa del genere.

Questo ibrido non è sufficiente rustico per essere coltivato all’aperto se non nelle zone veramente calde della nostra penisola. In vaso è una pianta affascinate per la ricca e continua fioritura immersa in questo fogliame variegato dalla forma insolita.

Richiede terriccio ricco, buon drenaggio e frequenti innaffiature.

La propagazione è solo per talea.