Passiflora edulis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Passiflora edulis, informazioni, classificazione, temperature. etimologia della Passiflora edulis. Scopri la Collezione Italiana di Passiflora di Maurizio Vecchia.

Passiflora edulis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: passiflora
SUPERSEZIONE: passiflora
SERIE: passiflora


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

In tutto il Brasile dove è nativa. Naturalizzata in Giamaica, America centrale, Venezuela settentrionale ed Ecuador.Questa specie ha utilizzi commerciali e quindi è ampiamente coltivata in tutte le zone del mondo dal clima adatto.


TEMPERATURA MINIMA: 5 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 8 °C


SINONIMI: P. diaden Vell., P. gratissima St. Hil., P. idiocarpa Barb. Rodr., P. middletoniana Paxton, P. pallidiflora Bert., P. picroderma Barb. Rodr., P. pomifera Roemer, P. rigidula Jacq., P. rubricaulis Barb. Rodr., P. verrucifera Lindley


ETIMOLOGIA: Dal latino edulis, commestibile, riferito ai suoi frutti di gradevole sapore, tra i migliori nel Gen. Passiflora.


NOTE:

Cromosomi: n=9, 2n=18


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

È raro trovare sulla stessa pianta fiori molto belli e frutti altrettanto buoni. La Passiflora edulis possiede queste due virtù, grazie alle quali è una delle più conosciute ed apprezzate. Ha infatti un notevole valore commerciale (Maracuja) e, proprio per le caratteristiche dei suoi frutti, viene coltivata ormai su larga scala nelle regioni che hanno un clima adatto.

Chi ha la fortuna di vivere nella zona degli agrumi potrà coltivarla in giardino, dove crescerà per molti metri lungo una recinzione o su un pergolato, fruttificando con generosità.  Chi abita nella pianura padana, invece o in altre zone dal clima simile, potrà tenere, senza problemi, la P. edulis in vaso. Resiste per lunghi periodi a temperature invernali attorno ai 5 °C, tollerando persino brevi gelate, purché non intense. 

Questa pianta, originaria del Brasile, è ormai diffusa, oltre che in Sudamerica, in tutte le aree tropicali e sud-tropicali dell’Asia, dell’Africa e dell’Oceania, dove viene coltivata anche ad altezze superiori ai 2000 metri.  Sono state selezionate moltissime varietà di pregio ed è utilizzata per produrre ibridi interessanti.

La P. edulis può allungare i suoi fusti lucidi fino ad 8 metri. Ha grandi foglie trilobate, dai margini seghettati che, in esemplari robusti e sani, possono raggiungere la lunghezza e la larghezza di 20 cm. La lamina è di un bel verde brillante ed è irrobustita da nervature sporgenti. Il picciolo, proprio vicino al punto di attacco con la foglia, porta due ghiandole.

Il fiore ha il diametro di 6-8 cm ed è composto da sepali di colore bianco superiormente e verde sotto. I petali sono completamente bianchi. La corona è tra le più ricche e vistose del genere Passiflora, poiché è formata da cinque serie fitte di filamenti più lunghi dei petali e molto arricciati agli apici. La parte iniziale, al centro della corolla, è bianca. Diventa poi rosa carico con qualche piccola banda di colore contrastante e, per l’altra metà, fino all’apice, è di nuovo bianca. L’insieme del fiore, profumato, ha l’aspetto vaporoso di un batuffolo di cotone. Esistono anche cultivar completamente albine come le spettacolari P. edulis ‘Norfolk’e la P. edulis ‘Albina’.

I frutti sono leggeri ovoidi del diametro di 5-6 cm che, a maturazione, diventano di colore violetto scuro. Contengono una polpa molto aromatica, dall’intenso profumo fresco e dal sapore dolce, delicatamente asprigno. Si può consumare così com’è, oppure utilizzare per preparare bevande dissetanti, frullati e persino liquori. I frutti, quando sono maturi, si staccano spontaneamente dalla pianta, cosicché possono essere raccolti senza difficoltà. 

La P. edulis è un rampicante talmente facile da coltivare che è consigliabile anche ai principianti. In vaso richiede un terriccio ricco, drenato e tutori alti almeno 1,5 metri. D’estate la si può lasciare all’aperto.

Il metodo più semplice per ottenerla è quello di comperarne i frutti per estrarre i semi. Al secondo anno dalla semina andrà in fioritura ed in fruttificazione. La moltiplicazione per talea è un metodo altrettanto facile ed è l’unico che permette di mantenere costanti le caratteristiche organolettiche dei frutti.