Passiflora phoenicea | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

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Passiflora phoenicea | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: passiflora
SUPERSEZIONE: laurifolia
SERIE: laurifoliae


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Perù.


TEMPERATURA MINIMA: 5 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 10 °C


SINONIMI: P. alata ‘Ruby Glow’


ETIMOLOGIA:

Dal latino 'phoeniceus', rosso porpora, caratteristico colore dei fiori. 


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

Immagino in quali lunghe discussioni si erano impegnati a suo tempo i botanici per stabilire se la P. phoenicea fosse una specie a sé stante anziché una forma della P. alata (P. alata ‘Ruby Glow’) con la quale ha molto in comune. Le differenze, tuttavia, sono sostanziali: il colore più contrastato dei fiori, la forma delle foglie, le ghiandole del picciolo ed altri piccoli, ma importanti particolari. Inoltre, la tesi che considera la P. phoenicea una specie distinta (tesi peraltro molto antica, poiché risale al 1603) è avvalorata dal fatto che questa pianta è stata trovata allo stato selvatico.  Angiolo Pucci, nella ‘Enciclopedia Orticola Illustrata’ (Hoepli, 1915) la cita come specie, pur attribuendole il sinonimo di ‘P. alata brasiliana

La sua fioritura è spettacolare, non solo per la vistosa bellezza dei fiori rosso porpora e violetto, ma anche perché ne produce moltissimi in successione continua, così da creare intense macchie di colore lungo i suoi tralci.

La corolla, del diametro di circa 12-14 cm, è formata da sepali e da petali rosso scuro con sfumature porpora. La corona è sporgente in avanti, quasi a nascondere l’androginoforo e a dare risalto alla corolla stessa. I filamenti, disposti su due serie, sono molto lunghi, fino ad oltre 5 cm e sono colorati da bande alternate violetto carico e bianche. All’estremità si assottigliano e tendono ad arricciarsi. Tutte le parti del fiore sono consistenti e comunicano una sensazione di robustezza: i petali ed i sepali sono carnosi, la corona è altrettanto vigorosa e robusta.

I fusti hanno sezione quadrata con piccole ali agli spigoli e spesso prendono una colorazione rossastra. Le foglie sono intere, di forma ampiamente ovata e dai margini interi. All’attaccatura con il picciolo vi sono due grandi ghiandole di colore giallo, a differenza della P. alata che ne possiede invece almeno, 2-3 coppie, più piccole e non colorate.  

Produce frutti grandi, di forma ovoidale, gialli a maturazione.

La P. phoenicea, pur potendo sopportare temperature molto vicine a 0 °C per brevi periodi, si coltiva in vaso. È perciò da considerarsi una pianta d’appartamento o da ricovero invernale in serra tiepida. Credo comunque che in Liguria, in Sicilia ed in altre zone dall’inverno mite abbia sicure probabilità di acclimatazione all’aperto.

Per ottenere una fioritura più abbondante ed un portamento più compatto si consiglia l’esposizione soleggiata. Bisogna utilizzare vasi di almeno 25-30 cm riempiti di buon terriccio universale. La concimazione con Osmocote, è necessaria poiché la P. phoenicea, quando è ambientata, cresce e si ramifica con rapidità e potrebbe soffrire per carenze di nutrienti.

La moltiplicazione per talea è preferibile alla riproduzione per semina a causa della lentezza nella crescita delle giovani piante.