Passiflora quadrifaria | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Passiflora quadrifaria, informazioni, classificazione, temperature. etimologia della Passiflora quadrifaria. Scopri la Collezione Italiana di Passiflora di Maurizio Vecchia.

Passiflora quadrifaria | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: passiflora
SUPERSEZIONE: coccinea


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Brasile.


TEMPERATURA MINIMA: 12 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 15 °C


ETIMOLOGIA: Dal latino quadrifarius, quadruplo, riferito alla corona formata da quattro serie di filamenti.


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

Nella grande serra dei Giardini di Kew, presso Londra, tra le tante piante spettacolari che si possono ammirare si rimane colpiti nel vedere scendere da grande altezza lunghissimi festoni, fitti di vistosi fiori dal colore rosso brillante: è la P. quadrifaria.

Si può affermare che questo rampicante cresca fiorendo. Anche dove i fiori non sono ancora sbocciati, le grandi brattee rosso sangue che racchiudono il bocciolo sono altrettanti elementi decorativi capaci di suscitare intensa emozione. Così il rosso scarlatto ed il verde deciso, così vivi ed evidenti, sobo la sua principale attrattiva.

Questa bellissima pianta è stata scoperta da J. Pires-O’Briens nel 1989 nelle foreste dell’Amazzonia brasiliana; la sua descrizione e classificazione definitiva, ad opera di John Vanderplank, risale al 1996. Non fu riconosciuta subito come specie a sé stante, ma inizialmente venne confusa, per la sua somiglianza, con la P. vitifolia e con la P. coccinea.

È quindi una recente acquisizione e solo da qualche decina di anni, grazie allo stesso John Vanderplank, è possibile ammirarla anche in Europa. Non è reperibile presso collezionisti vivaisti.

Le foglie di questo rampicante, che ha fusti lunghi oltre 15 m, sono intere, ovate con apice acuto e margini con doppia seghettatura (serrulati). Negli esemplari consolidati superano i 20 cm di lunghezza ed i 13 di larghezza. Due ghiandole sono collocate alla base del picciolo ed altre, piccolissime, sono sparse sulla lamina fogliare stessa.

I fiori, del diametro di circa 10 cm, hanno sepali uncinati e petali entrambi di colore rosso arancio vivo. Quattro serie di corti filamenti rosso sangue racchiudono la base dell’androginoforo che è anch’esso dello stesso colore.

I frutti sono piriformi, verdi con striature verticali scure.

La sua origine tropicale ne limita la diffusione, infatti non è adattabile ai climi continentali.Tuttavia, ha dato origine ad uno splendido ibrido realizzato dallo stesso John Vanderplank, la P. piresae e diffuso fra i collezionisti.

Deve essere tenuta in grandi serre riscaldate dove si possa costantemente riprodurre il microclima delle sue terre d’origine.

Si propaga più facilmente per seme che per talea.