Passiflora tridactylites | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

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Passiflora tridactylites | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: de
SUPERSEZIONE: cieca


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Ecuador (Isole Galapagos)


TEMPERATURA MINIMA: 5 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 8 °C


ETIMOLOGIA:

Dal greco τρέις, tréis, tre e da δάκτυλος, dáctylos, dito: con tre dita, per la forma delle foglie formata da tre lobi.


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

La P. tridactylites era ritenuta una varietà della P. suberosa e lo stesso Ellsworth Killip nella sua opera ‘The American species of Passifloraceae’ (1938) considera questa denominazione un semplice sinonimo della P. suberosa stessa. Tuttavia, questa piccola ed umile pianta, pur avendone molte affinità, ha sue proprie caratteristiche.

Non ha quasi mai foglie trilobate come potrebbe far supporre il nome, sono invece intere, consistenti e coriacee, di forma ellittica con apice acuminato. Le loro dimensioni sono ragguardevoli in relazione a quelle del rampicante: 9 cm di lunghezza e 4 di larghezza. Sono di un bel verde scuro e spesso, lungo la nervatura principale, appare una banda verde-cenere chiaro. La pagina inferiore è verde chiaro. I fusti sottili sono ricoperti da una corteccia suberosa bianca, a volte con striature verde lucido. L’effetto decorativo è così assicurato.

I fiori sono miniature verdi dalla tipica morfologia dei fiori di passiflora, sono però privi di petali. Sembrano piccole stelle a cinque punte decorate da una fine corona costituita da due serie di filamenti giallo-verde con base malva.

I frutti sferici e grandi come piselli hanno colore nero a maturazione.

Questa graziosa pianta è di facile coltivazione in vaso e questa soluzione è ideale per valorizzarne le doti estetiche se la si fa crescere su una leggera spalliera fatta di piccole canne. La temperatura minima invernale tollerata è probabilmente vicina ai 5 °C. Si può tentarne l’acclimatazione all’aperto nella zona degli agrumi e, in siti protetti e riparati, anche nella zona dell’ulivo.

La moltiplicazione per talea binodale è semplice e sono altrettanto buoni i risultati ottenibili dalla semina.